Un filtro colorato assorbe sempre una certa quantità di luce, proporzionale alla sua densità, perciò l’esposizione deve essere aumentata per compensare la perdita di luminosità del sistema ottico.
Occorre quindi considerare il fattore del filtro, e per questo numero moltiplicare il tempo d’esposizione.
Il fattore filtro é indicato sul foglietto d’istruzione che correda il filtro o sulla montatura del filtro stesso.
Naturalmente, anziché moltiplicare il tempo d’esposizione, si può aprire il diaframma in modo che l’esposizione subisca un aumento equivalente.
Consideriamo, per esempio, che si sia scelta, per eseguire una certa fotografia, la coppia tempo-diaframma 1/250 f/11, e si decida di usare un filtro rosso con fattore 8.
Volendo tenere esattamente conto di tale fattore, si dovrà moltiplicare 1/250 per 8 (=1/30), ovvero aprire il diaframma di tre stop (=f/4).
Quindi si potrà usare, a scelta, una delle seguenti coppie tempo diaframma equivalenti 1/30 f/11; 1/60 f/8; 1/125 f/5,6; 1/250 f/4.
Un sistema sicuramente più spiccio, ma meno sicuro, che si può usare se si fotografa con una reflex fornita di esposimetro TTL, consiste nell’effettuare la misurazione esposimetrica con il filtro già montato sull’obiettivo.
Comunque, il fattore filtro, non é un dato da accettare ciecamente. Esso é valido per la luce bianca e può essere modificato per una diversa composizione spettrale della luce con cui si fotografa.
Si tenga presente, inoltre, che mediante una calcolata sottoesposizione si può accentuare l’effetto del filtro, che é invece reso meno evidente da una sovraesposizione.